Una
compagnia di istrici, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero
vicini,
per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati.
Ben presto, però, sentirono le spine reciproche;
il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme,
si ripeté quell'altro malanno;
di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali,
finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca,
per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati.
Ben presto, però, sentirono le spine reciproche;
il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme,
si ripeté quell'altro malanno;
di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali,
finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca,
che
rappresentava per loro la migliore posizione.
Schopenhauer
Schopenhauer
...un po' come
l'amore, nè troppo vicini, ne troppo lontani :-)